di Matteo Fais

Io lo capisco, il mondo è una realtà complessa e, di conseguenza, difficile da accettare. Sarebbe bello se tutto fosse come nei cartoni animati, netto e inequivocabile: qui i buoni, di là i cattivi. Qui i progressisti illuminati dalla luce del sol dell’avvenire, tutti con ottime letture alle spalle, ferventi seguaci delle trasmissioni televisive di Fabio Fazio e delle omelie di Papa Eugenio Scalfari; dall’altra i fascio-leghisti rozzi e incolti, ontologicamente impossibilitati a comprendere i romanzi della cinquina finale dello Strega, uno più evasore dell’altro, e certamente votati allo sterminio dei neri. Ahinoi, le cose non sono proprio tanto semplici. La realtà è ricca di sfumature di grigio, rosso, nero e via dicendo. Naturalmente, capisco che per il sinistrato medio, cresciuto in questa logica a metà tra il manicheismo e la filosofia della Disney, sia difficile fare i conti con tanta varietà. Ciò è ben esemplificato dal loro modo di ragionare così tranchant. Vedasi il famoso “o sei per l’accoglienza, o sei un nazista che vorrebbe l’estinzione di chiunque non sia bianco”. Palesemente, qui si tratta di ingenuità, o malafede. Io posso dire “Matteo Fais è uno stronzo”, senza che questo implichi la volontà di eliminarlo. Posso pensare che la ragazza y sia una creatura esecrabile, senza essere maschilista. Invece, nella loro perversione logica, costoro non smettono di ragionare come se non esistessero che due possibilità. Non si tollera il “non sono razzista, ma…”, non è consentito. Invece le cose stanno proprio così! “Non sono razzista, ma non ho niente in comune con quel signore di colore”, “non sono maschilista e non picchio le donne, ma ho cmq il diritto di pensarla in modo diverso dalla capoufficio, anche se appartenente al genere femminile”. È faticoso. SFORZATEVI 😂😂

di Matteo Fais

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