Una società civile non dovrebbe permettere che ci siano persone disoccupate al suo interno. Purtroppo sappiamo che la coperta è corta: a causa di chi guadagna troppo, c’è chi è costretto a restare fuori. Pertanto è fondamentale prevedere un tetto massimo di guadagno (argomento che affronteremo in un prossimo articolo). Adesso vorrei parlare della proposta del 5 stelle del reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito. In sè è una buona iniziativa ed una possibile soluzione, ma potremmo trovare di meglio. Io propongo il “lavoro minimo garantito”. Dicono “ma il lavoro non c’è”. Non è vero, mancano i soldi non il lavoro. Ad esempio, la maggior parte degli imprenditori che si sono suicidati ultimamente, erano a rischio fallimento non per mancanza di lavoro, cioè di commesse, ma a causa dei ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Cioè non erano in debito ma in credito. Insomma il problema è la mancanza di liquidità.
Quindi, tornando al “lavoro minimo garantito”, se si riesce a trovare i soldi per il reddito minimo garantito, non è certo un problema trovare anche qualcosa da fare. Anche Paolo Barnard propone qualcosa di simile, cioè far assumere temporaneamente dallo Stato i disoccupati in attesa che trovino un lavoro. In questo modo, fra l’altro, si evita il rischio che quella persona possa fare del lavoro a nero extra, o almeno non durante le ore che è impegnata a lavorare. E sappiamo che in Italia il rischio è molto elevato.