Extracomunitari

Ho scritto questo articolo qualche anno fa, nel frattempo molte più persone si sono accorte di questo grande inganno del “sistema” ed alcune nazioni stanno prendendo dei provvedimenti. Voglio aggiungere e premettere che i nostri nemici non sono gli extracomunitari, anzi anche loro sono vittime come noi, ma in ogni caso loro sono uno degli strumenti che il “sistema” usa per distruggere e sottomettere i popoli.

Il problema di convivenza con gli extracomunitari è in aumento e aumenterà sempre più perché in Italia non viene  affrontato da nessun governo, non deve proprio essere affrontato perché troppo scottante; chi lo affronta rischia realmente di bruciarsi i voti degli elettori, è troppo pericoloso mettersi da una parte o dall’altra perché qualunque soluzione e decisione sarà impopolare. Non sanno come risolverlo, non sanno che pesci prendere, e allora meglio non affrontarlo proprio e fingere di assecondare entrambi gli schieramenti: “razzisti” e “antirazzisti”. Gli antirazzisti vengono assecondati con il “tutti dentro”, i razzisti con il “però non facciamo nulla per favorirli, per integrarli”. E così sono tutti contenti, tranne l’Italia che subirà e subisce danni enormi. E prima o poi si arriverà alla guerra civile come in Iugoslavia.

Ci illudono che ne abbiamo bisogno e che tutti potremo permetterci la badante, anche i più poveri. Ma un rapporto affettivo prezzolato non potrà mai esprimersi realmente, non potrà funzionare. L’affetto è il risultato di anni o secoli di una storia comune, di abitudini e consuetudini condivise, di una lingua o dialetto comune e soprattutto di una convivenza in una comunità strutturata come lo erano i paesi di una volta. Un accudimento, soprattutto di una persona anziana, deve essere fatto con quell’affetto che viene da un rapporto di parentela (figlio/genitore o nipote/nonno) o comunque da un forte legame emotivo che pertanto non potrà essere svolto e pattuito tramite un contratto economico, l’affetto non si può comprare. Le rughe si possono amare ed accettare solo se rappresentano il ricordo di una persona cara che ci ha dato affetto e che adesso ci offre il conforto della sua saggezza e della sua esperienza.

Li vedi che camminano insieme, magari mano nella mano,ma sono due mondi diversi, ognuno pensa a sé, ai suoi bisogni e al suo passato che è profondamente diverso, non solo per la lingua ma soprattutto per tradizioni, abitudini, ricordi.

E i risultati li stiamo vedendo dagli ultimi episodi di cronaca dove sempre più spesso vengono scoperte badanti che picchiano i nostri anziani. E presumo che quello che si scopre è solo la punta dell’iceberg.

D’altronde non è possibile aspettarsi diversamente. E simili comportamenti sono anche giustificabili e  ampiamente prevedibili: non si possono pretendere gesti che solo l’affetto può far fare e nessuna moneta al mondo, e inoltre aspettarselo da persone che vengono trattate come schiavi. E poi ci compiaciamo pure se “il nonnetto” tocca il culo della giovane badante: cosa penseremmo se , caduti in  disgrazia, questa sorte toccasse alle nostre mogli, sorelle o figlie?.

Gli extracomunitari utilizzati in agricoltura percepiscono una paga di 10-15 euro, a nero, dopo una giornata intera di lavoro. Vivono in baracche dove non viene rispettato alcun canone igienico (acqua, pentolame, ecc) oppure vivono in 10 persone in una camera. Come ci si può aspettare civiltà da persone che vivono peggio delle bestie?!!! Persone che lasciano la propria terra, le proprie tradizioni, i propri affetti per un futuro migliore che si rivelerà solo un’illusione, e intanto hanno perso soldi, tempo e  anche la possibilità di ritornare nella loro terra, se non in condizioni addirittura peggiori di prima, ora che si sono accorti che comunque sarebbe stato meglio restare dove sono nati.

Le loro condizioni originarie erano senz’altro migliori di queste, e non peggiori come si pensa comunemente (“altrimenti perché verrebbero  qua”); vengono qua per l’illusione e la speranza di migliorare la loro situazione. Speranza che solo per pochissimi si concretizza, per gli altri si trasforma in un incubo senza possibilità di risveglio.

 

Aumenteranno i conflitti etnici così come la violenza sulle donne, sugli animali, ecc e proprio quanto più c’è condanna morale  e forti dibattiti: in Italia ci sono solo chiacchiere e antagonismi ideologici mentre “loro” (i governi) ci beffano. L’Italia è l’unico paese dove i problemi non si risolvono mai ma dove è più alta la conflittualità verbale e di opinione.

Ma ultimamente sta sorgendo in me una nuova consapevolezza che forse è solo una provocazione, per me stesso e per gli altri,  che sta permettendo alla mia rabbia,  sconforto e rassegnazione di lasciare il passo ad un altro sentimento e convinzione, la speranza che proprio gli extracomunitari, gli stranieri sapranno e vorranno salvarci. Gli stranieri hanno una mentalità più aperta e meno provinciale della nostra e soprattutto meno ideologizzata, cioè affrontano i problemi per quello che sono, per risolverli senza pregiudizi. Proprio gli stranieri infatti, sorprendentemente, sono quelli che affermano di volere una regolamentazione più severa in merito agli ingressi e alla permanenza, e non hanno il timore di  dirlo. Gli stranieri sapranno proteggere l’Italia come non sappiamo fare noi, noi italiani siamo buoni con tutti tranne con gli italiani, con noi stessi ; l nostro difetto non è mai stato l’essere razzisti ma al contrario l’esterofilia, siamo il popolo più fesso al mondo e quindi ci meritiamo di essere conquistati da altri popoli, è sempre stato così e sempre lo sarà a meno che finalmente questa volta non saremmo conquistati in via pacifica, definitiva e in massa da stranieri che sentendosi in questo caso italiani, sappiano difendere quello che era definito da tutti il bel paese. Sempre che si faccia in tempo prima che venga  distrutto del tutto irrimediabilmente. Ma ripeto è solo una provocazione, io spero ancora negli italiani che amano l’Italia.

Gesù disse di amare il proprio “prossimo”, cioè la persona più vicina a noi, non il più lontano, perché è facile amare e fare beneficenza ad una persona che non conosciamo, che vive a migliaia di chilometri da noi, che non  ci giudica e verso cui non possiamo provare invidia, gelosia, ecc; molto più difficile amare  il vicino di casa o addirittura un familiare che vediamo ogni giorno e con cui dobbiamo confrontare ogni giorno le nostre debolezze, il nostro ego e con cui quindi abbiamo continui conflitti. Con uno che vive a migliaia di chilometri che conflitto ci può essere?!, e così con pochi euro al mese per il sostegno di un bambino africano crediamo di esserci garantiti il paradiso. In realtà stiamo solo assecondando il nostro ego e la nostra emotività. Ogni forma di elemosina è sbagliata sia perché non abbiamo risolto il proble ma anzi lo stiamo cronicizzando, sia perchè i soldi o qualsiasi altro tipo di aiuto passa prima per il governo o comunque attraverso chi detiene il potere. Che speranze ci sono che chi ha il potere possa distribuire quegli aiuti al popolo che lui stesso ha affamato? Nulla, solo una piccolissima percentuale andrà al popolo, e  solo per dare fumo negli occhi, solo immagini televisive. In questo modo “loro” aumenteranno ancora di più il potere di affamare la popolazione, i poveri, i deboli e quindi il divario aumenterà ancora di più. I poveri saranno ancora più poveri, i ricchi più ricchi e potenti. Se ciascuno aiutasse il “prossimo”, cioè il vicino di casa, non esisterebbero i poveri e i problemi.

Ovviamente è un problema politico la cui soluzione va affrontata a parte.

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